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5 dicembre 2012

“Brasserie”... ristorante a Riccione




La prima volta a Riccione, passeggiando in centro, scopro le bellissime vetrine di un negozio ( purtroppo chiuso ) e ne rimango colpita, pur senza capire cosa fosse in realtà. 
Dalle vetrine gurdando all'interno era il bianco a prevalere, e vari oggetti tipo shabby chic creavano un ambiente romantico, tant’è che mi sono detta:“Qui ci dovrò tornare ...  a curiosare un pò ... magari acquisto qualcosa”. 
Ma quel momento arrivò solo qualche mese dopo, quando, tornando a Riccione la seconda volta, mi reco con tutta calma per visitarlo ma ... sorpresa ... scopro che non era un semplice negozio ma anche un ristorante. 
Meglio dire un ristorante anche negozio.



Mi soffermo ad ammirare l’interno, dove vari oggetti, fiori, candele, alzatine, bicchieri, porcellane e quant’altro erano sistemati in un'ambientazione alquanto inusuale per un negozio. Infatti vari tavoli apparecchiati di tutto punto, con tovaglie ricamate e belle porcellane, erano lì in tutto il loro splendore, per creare un'atmosfera calda e accogliente.  Ristorante, quindi, ma dallo stile unico.
Chiedo qualche informazione e apprendo che gli oggetti esposti sono anche in vendita.


“Non male” mi dico Così, mentre si sta cenando, se metti gli occhi su un servizio di flute dal sapore romantico, puoi anche dire: mi piace tanto ...  lo compero"
Scatto qualche foto, e dispiaciuta per non poter cenare al Brasserie poichè la partenza è programmata per la sera stessa, prometto che la cosa è solo rimandata.
Perchè non è possibile non assaggiare le appetitose ricette preparate in modo artigianale. 
Non è davvero possibile rinunciare ad una cena in un ambiente nuovo, raffinato e originale, a  pochi passi da Viale Ceccarini.

                         


Pensate che dalla vetrina è possibile vedere le donne intente a preparare i piatti tipici della tradizione gasronomica locale: pasta fresca, piadine, pane ...





1 dicembre 2012

Crozza, ancora Crozza, solo Crozza !



Il venerdi, alle ore 21,10 su La7, non è possibile perdersi lo spettacolo Crozza nel Paese delle Meraviglie.
Dieci le puntate, dal 19 ottobre.
Satira alla sua maniera, con una comicità che appassiona.
Varie le esibizioni che si susseguono:  politici, parlamentari, personaggi del momento... e non da meno i problemi della “nostra Italia”: sanità, pensioni, disoccupazione, economia... tutto sottolineato, esaltato, ironizzato da interpretazioni che, se da una parte ci fanno ridere a crepapelle, dall’altra ci fanno riflettere che “c’è poco da ridere”.
Ma d’altronde è proprio questa la satira. 
Parodia: distorsione di qualcosa o qualcuno con finalità comico-satiriche.
E Crozza è bravo. 
Pungente... a suo modo.
Unico!

Brani musicali riveduti e corretti... trucco e parrucco ... e il gioco è fatto.
Berlusconi, quale Silvio Style, sul tormentone “Gangnam Style, del rapper sudcoreano PSY, ci piace da morire.
E Briatore con  “vita da sogno”... “regalo un sogno”, “barche da sogno”... davvero esilarante.





30 novembre 2012

Per favore, basta con questo show




Come è possibile che nel nostro paese un bugiardo,  assassino ( fino a prova contraria ) diventi un personaggio di cui i media si interessano in modo vergognoso?
Mi riferisco al caso " Michele Misseri ". 
Bugie, contraddizioni, versioni di fatti che cambiano continuamente. 
E stampa e TV che dedicano pagine e tempo a descrivere come, quando e perché si sono svolti i fatti. Con dovizia di particolari, senza ritegno. Senza nulla di vero, del resto. 

Un essere che può permettersi di prendersi gioco di avvocati, giudici... psicologi. 
Come si può permettere che muova i fili di tutta questa vicenda, a suo piacimento?
Si sta giocando? È forse una telenovela? 
È forse uno show? 
Oppure è un processo per trovare l’assassino?
La giustizia? Cos’è? Dov’è?

Questo soggetto, in compagnia di altri suoi simili, in cella 2 metri x 2 metri, senza acqua e senza pane, forse, dopo qualche giorno, si deciderebbe a raccontare la verità.  
Rispetto della dignità umana?
E il rispetto di una giovane vita?
E il rispetto del dolore di una mamma?

Non è una provocazione, ma uno sfogo verso i media che ci propinano, giorno dopo giorno, fatti di crimini che perdurano per mesi e mesi senza mai portare alla verità. 
E perché in modo così folkloristico? Non dovrebbe avvenire solo in un' aula di tribunale?