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29 giugno 2021

"E ricordati, io ci sarò" di Tiziano Terzani


E ricordati, io ci sarò. 
Ci sarò su nell'aria. 
Allora ogni tanto, 
se mi vuoi parlare, 
mettiti da una parte, 
chiudi gli occhi e cercami. 
Ci si parla. 
Ma non nel linguaggio
delle parole.
Nel silenzio.

🤍

... alla mia mamma ...


28 giugno 2021

"Ubriacatevi" di Charles Baudelaire


Bisogna essere sempre ubriachi.
Tutto sta in questo: 
è l’unico problema. 
Per non sentire l’orribile 
fardello del tempo. 
Del tempo che rompe 
le vostre spalle 
e vi inclina verso la terra,
bisogna che vi ubriachiate 
senza tregua. 
Ma di che? 
Di vino, di poesia o di virtù,
a piacer vostro. 
Ma ubriacatevi. 
E se qualche volta
sui gradini di un palazzo,
sull’erba verde di un fossato,
nella mesta solitudine
della vostra camera, 
vi risvegliate 
con l’ubriachezza 
già diminuita o scomparsa, 
domandate al vento, 
all’onda, alla stella, all’uccello, 
all’orologio, a tutto ciò che fugge,
a tutto ciò che geme, 
a tutto ciò che ruota, 
a tutto ciò che canta, 
a tutto ciò che parla,
domandate che ora è; 
ed il vento, 
l’onda, la stella, l’uccello, 
l’orologio vi risponderanno 
"È l’ora di ubriacarsi! 
Per non essere gli schiavi 
martirizzati del tempo, ubriacatevi; 
Ubriacatevi senza smettere! 
Di vino, di poesia o di virtù, 
a piacer vostro."




25 giugno 2021

"Rocca Costanza" di Pesaro


La "Rocca Costanza" 
costituisce la più importante 
opera di fortificazione 
della città di Pesaro.
Commissionata da Costanzo Sforza, 
fu costruita fra il 1474 e il 1483.





22 giugno 2021

"Noi non siamo solo..." di Tiziano Terzani


Noi non siamo solo quel che mangiamo e l’aria che respiriamo. Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentati da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato.



19 giugno 2021

Carl Vilhelm Holsoe - pittore danese 


Carl Vilhelm Holsoe, pittore, nacque nel 1863 ad Aarhus, in Danimarca. Morì nel 1935 ad Asserbo.

Tutti i suoi dipinti sono raffigurazioni di interni. 

Stanze con mobili di quell'epoca dove vi è sempre una figura femminile. Spesso è la moglie la sua modella.

Donna solitaria, con abiti lunghi e capelli raccolti, rappresentata nella quotidianità, in una stanza, a leggere un libro, suonare un pianoforte, essere seduta  in prossimità di una finestra o di un tavolo...

Non usa colori sgargianti. Solo tonalità dove spiccano la mobilia in legno e i tanti quadri alle pareti. Non mancano mai fiori e, a volte, uno strumento musicale.

Ogni pittore trasmette nelle tele i propri sentimenti e stati d'animo.  

Carl Vilhelm Holsoe trasmette ordine, serenità e quiete.




18 giugno 2021

La "Sfera grande" di Arnaldo Pomodoro a Pesaro


Basta un simbolo per rappresentare una città. L'immagine della Tour Eiffel, per esempio, ci fa pensare a Parigi, così come il Big Ben per Londra, la statua della Libertà per New York, il Colosseo per Roma, ecc.

Ebbene anche la città di Pesaro ha il suo simbolo: "la Palla di Pomodoro", come la chiamano familiarmente i Pesaresi.
È la "palla" di Arnaldo Pomodoro, scultore e orafo italiano, considerato uno dei più grandi scultori contemporanei non solo in Italia ma anche all'estero, anche per le sue sfere in bronzo, materiale che predilige per le sue opere.

La sfera, realizzata per l’Expo di Montreal del 1967, si trova a Roma davanti all'ingresso principale della Farnesina, sede del Ministero degli Esteri.

Nel 1971 fu posizionato sul terreno, nel Piazzale della Libertà a Pesaro, un modello della sfera per l'Expo realizzato però in poliestere; successivamente fu rimosso per un restauro, dopo che era divenuto oggetto da parte di vandali, con ogni tipo di scritte.


Nel 1998, per la gioia dei cittadini, venne sostituito da un'altra versione in bronzo. 
Ed è lì ora, la nuova sfera, imponente, al centro del Piazzale della Libertà, sul lungomare di Pesaro, adagiata sulla superficie dell'acqua di una fontana, con intorno un prato verde, alberi e panchine.


Il mare che fa da sfondo è, senza dubbio, una scelta che arricchisce e valorizza ancora di più sia la sfera sia la piazza, creando uno scorcio molto suggestivo.


La scultura si presenta levigata e omogenea ma attraverso larghe spaccature s’intravede l’interno fatto d’ingranaggi e meccanismi geometrici in contrasto con l’esterno. È simbolo dell’arte che tende a giungere alla profondità dei concetti, all'anima... è la complessità dell’ignoto.
                                            

"La sfera è un oggetto meraviglioso, del mondo della magia, del mondo dei maghi, e che si tratti di cristallo bronzo o pieni d’acqua… riflette ciò che ci circonda, creando tali contrasti che a volte si trasforma, diventando invisibile, lasciando solo il suo interiore, tormentato e corroso, pieno di denti […] Quello che mi spinge a fare le sfere è rompere questi elementi perfetti. Esse sono delle forme magiche con un interno misterioso e vivo, mostruoso e puro; perciò creo un conflitto con la lucentezza: un’unità composta di incompletezza. Nella mia scultura, la forma del mondo contiene in sé la forma della ‘città ideale’ come concepito dagli artisti del Rinascimento italiano. Questo, a sua volta, contiene le mie speranze e i miei sogni e quelli di innumerevoli altri cittadini del mondo."

Arnaldo Pomodoro




13 giugno 2021

13 giugno: Sant'Antonio di Padova


Il 13 giugno si festeggia Sant’Antonio di Padova, uno dei santi più popolari e venerati della Chiesa cattolica. 
Fernando de Bulhões, suo nome di battesimo, nacque a Lisbona in Portogallo, il 15 agosto 1195, in una famiglia nobile e benestante. 
Ebbe un'educazione cristiana. Con l'età cresceva in lui, sempre più, lo sdegno verso la mondanità e le agiatezze preferendo le austerità della vita.

Divenne francescano e in uno dei suoi viaggi missionari conobbe personalmente San Francesco d'Assisi. Condusse una vita semplice, dedicandosi a lavori umili, a continui viaggi sfiancanti, alla predicazione incessante, alla penitenza, a digiuni, alla preghiera; una fervente vita dedicata e rivolta sempre e solo al Signore. 

Colto, studiò moltissimo il Vangelo, infatti l'intenso apostolato lo portò a divenire un eccellente e apprezzatissimo predicatore oltre alla coinvolgente spiritualità che emanava.
Convertì, mise pace nelle fazioni avverse, combatté le eresie e fece moltissimi miracoli (grazie, guarigioni, esorcismi, profezie...), così come oggi, dove intercede presso il Signore per risoluzioni miracolose di molti casi, quando è invocato da chiunque abbia da condividere qualche sofferenza nel corpo o nello spirito.

Ha lasciato una rilevante opera letteraria e teologica. È un santo molto amato, in Italia come in Portogallo. I lisboeti, ne rivendicano però la paternità, in quanto nella tradizione popolare è ancora ricordato come "di Padova" ma, in realtà, visse a Padova solo negli ultimi tre anni della propria vita.

Morì giovanissimo ad Arcella presso Padova, a 36 anni, il 13 giugno 1231. 


L'iconografia di Sant'Antonio è quella di un giovane frate con in braccio Gesù bambino e un giglio in mano. A volte è rappresentato anche con il libro o il pane.




Cosa rappresentano questi simboli? 

♡ Il giglio ricorda la stagione in cui è morto, la primavera, la castità, il candore, la purezza del corpo e dell'anima, la lotta contro il male e la testimonianza di una vita offerta a Dio. 
In quanto ornamentale e fragile fiore di campo, simboleggia la natura, molto valorizzata e amata dai Francescani.

Secondo i suoi Sermones, 
rappresentavano i penitenti: 
"Considera che nel giglio 
ci sono tre proprietà:
 il medicamento, il candore 
e il profumo. 
Il medicamento si trova 
nella sua radice, 
il candore e il profumo nel fiore. 
E queste tre proprietà 
raffigurano i penitenti, 
poveri nello spirito, 
che crocifiggono 
le membra con i loro vizi
 e le loro concupiscenze,
 che custodiscono l’umiltà
 nel cuore per soffocare
 l’impudenza della superbia, 
il candore della castità nel corpo 
e il profumo della buona fama."
Sermones, 
Domenica XV dopo Pentecoste, 12

♡ Gesù Bambino ricorda la visione che il Santo ebbe a Camposampiero. Esprime, inoltre, il suo attaccamento all'umanità del Cristo e l'intimità 
con Dio.​ 

♡ Il libro in mano è simbolo della sua scienza, dottrina, predicazione e insegnamento, sempre ispirati alla Bibbia.

♡ Il pane ricorda la carità del Santo verso i poveri.

Basilica di Sant'Antonio 
a Padova 


12 giugno 2021

Rose gialle

Magnifiche le rose gialle. 
Dal giallo più pallido 
al giallo più intenso
 regalano ottimismo, 
vivacità, allegria... 
E hanno il colore del sole 
che è luce, calore, energia 
e gioia di vivere.

💛