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22 febbraio 2023

"A volte mi chiedo dove sei" di Eric Pearlman



A volte mi chiedo dove sei.
A volte mi chiedo se ci sei.
A volte mi chiedo
perché non ti fai vivo,
perché non spazzi via
tutto il male che c’è
in questo mondo.
A volte mi chiedo
se per te conto qualcosa.
A volte mi chiedo
se hai perso il mio indirizzo.
A volte mi chiedo
perché non dici nulla
quando ti chiamo.
A volte mi chiedo…
Quando finalmente 
non chiedo più nulla,
quando finalmente
riesco a fare silenzio,
allora ti sento arrivare,
discreto,
come un vento leggero.
Quando finalmente
non chiedo più nulla,
Tu ti fai risposta
ad ogni perché.



16 febbraio 2023

A noi cosa ci importa del Carnevale?


E la terra continua a tremare.
Qui sotto le macerie di certo
non si può giocare.
Dov'è il carnevale?
Dove sono le maschere
i coriandoli
e i costumini
per noi bambini?
Tra polvere e macerie
forse
insieme a paura
dolore
sorrisi spenti
freddo e povertà.
A noi cosa ci importa 
del Carnevale
se non abbiamo più una casa
e neppure una mamma 
e un papà!?


15 febbraio 2023

Siamo qui


 Siamo qui ancora
a cercarci.
A rubare attimi
al tempo al mondo
ad altro.
Siamo qui ancora
insieme
legati dal filo
indissolubile
che ci unisce.


14 febbraio 2023

Buon San Valentino ❣

 


❤️ "Core analfabbeta"

di Antonio De Curtis (Totò)


Stu core analfabbeta

tu ll'he purtato a scola,

e s'è mparato a scrivere,

e s'è mparato a lleggere

sultanto na parola:

"Ammore" e niente cchiù. 


13 febbraio 2023

"L'invidioso" di Totò


A volte, ciò che provoca l’invidia non è il tuo denaro, la tua auto o le cose che hai, perché può succedere che l’invidioso abbia tutto questo o anche di più.

Quello che causa l’invidia è la tua essenza, è la tua energia, è ciò che sai fare bene e lui no, è il successo con la tua famiglia, sono i tuoi talenti, la tua aura, le tue relazioni...

Il modo con cui gestisci i tuoi valori attraverso la vita, quelle cose che ti fanno risplendere e che nessuno mai potrà spegnere.

Questo è ciò che uccide qualsiasi persona invidiosa e non immagini nemmeno cosa darebbe per avere quella luce che proviene dal tuo essere e che mai potrà copiare.

Totò


9 febbraio 2023

 "... la fine del mondo... ?!"


 "... la fine del mondo... ?!"

Forse pensiamo ad una terribile catastrofe che potrebbe gettare il mondo nel caos?
Forse sì, forse no.

Ma ancora prima di ciò, non possiamo non appurare che l'uomo stia distruggendo se stesso.
Terrorismo, violenze e guerre.
Moralità, valori, ideali e sentimenti distorti nelle famiglie e nelle nostre società tutte.
Materialismo, avidità, egoismo, corruzione, potere, ma anche indifferenza nei confronti dei più deboli, i poveri e gli emarginati.
Stiamo distruggendo il nostro ambiente con l'inquinamento, il degrado, l'incuria, con la crescita economica e sociale, spesso esagerata, snaturata e senza controllo per diabolici interessi economici e politici.

È malata la società.
Malata e stanca è la nostra Terra.
Malati, preoccupati e confusi siamo noi. Sfiduciati e inquieti del presente e ancor più del futuro.

E la spiritualità e la sacralità verso il Dio nostro creatore, è ormai attributo di pochi.
Non colpevolizziamo il Cristo per ciò che accade a noi stessi o nel mondo.
Riflettiamo sulle nostre mancanze, piccole o grandi che siano.
Se non lo abbiamo mai cercato, o lasciato in disparte, quel Dio amorevole e misericordioso, che cosa pretendiamo?

Siamo tutti qui a difenderci dal "male" che ha trovato terreno fertile per accrescere le nostre malefatte e renderci succubi, forse inconsapevolmente, delle sue grinfie malefiche e distruttive.


4 febbraio 2023

"Tienimi l’ultimo posto, Dio" di Eric Pearlman


Tienimi l’ultimo posto, Dio.
Quello che non dà troppo nell’occhio,
in fondo alla tavola,
più vicino ai camerieri che ai festeggiati.
Perché non so stare con le persone importanti.
Non so vincere.
Non sono capace a far festa come gli altri.
Tienimi l’ultimo posto, Dio.
Quello che nessuno chiede.
Giù, in fondo al bus sgangherato
che trasporta i pendolari della misericordia
ogni giorno dal peccato al perdono.
Tienimi l’ultimo posto, Dio.
Quello in fondo alla fila.
Aspetterò il mio turno
e non protesterò se qualche prepotente
mi passerà davanti.
Tienimi l’ultimo posto, Dio.
Per me sarà perfetto
perché sarai Tu a sceglierlo.
Sarò a mio agio
e non dovrò vergognarmi di tutti i miei errori.
Sarà il mio posto.
Sarà il posto di quelli come me.
Di quelli che arrivano ultimi,
e quasi sempre in ritardo,
ma arrivano,
cascasse il mondo.
Tienimi quel posto, Dio mio.



31 gennaio 2023

L'onestà


Nell’antica Cina, intorno all’anno 250 a. C., un giovane principe di una regione del nord per ottenere il ruolo di imperatore doveva per forza contrarre matrimonio. 
Così voleva la legge e per scegliere la donna migliore da avere al suo fianco il principe ideò una prova davvero astuta.

La corte organizzò una festa invitando tutte le giovani che volessero contrarre matrimonio con il principe a presentarsi nel cortile del palazzo. Tra tutte, ce n’era una che amava in segreto l’aspirante imperatore. Tuttavia, era consapevole di non avere grazia né ricchezze, tanto meno bellezza. Sua madre aveva cercato di levarle dalla testa quel sogno ma poiché il suo cuore non si era arreso e lei era d’animo coraggioso, decise di presentarsi alla festa.

Quando tutte le ragazze furono riunite nel cortile del palazzo, il principe distribuì ad ognuna di loro un seme, posandolo sul palmo della loro mano. Disse a tutte loro che le avrebbe convocate di nuovo dopo sei mesi. Quella che avesse portato con sé il fiore più bello, sarebbe diventata la sua sposa.

La giovane rientrò contenta a casa. Era un’ottima giardiniera e tutte le piante che passavano dalle sue mani davano fiori stupendi. Tuttavia, le settimane e i mesi iniziarono a passare, ma dal vaso in cui aveva piantato il seme non spuntava nessuna pianta. Sua madre le consigliò di nuovo di dimenticare il principe, ma lei si disse che anche se ci fosse dovuta andare a mani vuote e senza nessun fiore, si sarebbe comunque presentata all’appuntamento, fosse solo per vedere un’ultima volta l’uomo che amava.

Passati i sei mesi, le ragazze si riunirono di nuovo nel palazzo. Tutte avevano tra le mani fiori bellissimi, perfetti e spettacolari. Come avevano fatto? La giovane piangeva in silenzio mentre osservava il principe che camminava tra le ragazze e valutava ogni fiore. Finché non arrivò davanti a lei e la prese delicatamente per mano.

Mi sposerò con questa donna,” disse con voce squillante e felice.
La giovane non aveva parole, e quando tutte le altre scandalizzate chiesero perché, lui rispose sicuro: 
Tutti i semi che avevo distribuito erano sterili. E questo significa che solo questa ragazza mi ha portato il fiore più bello di tutti: quello dell’ONESTÀ.


27 gennaio 2023

Siamo in guerra


Siamo in guerra.
In guerra è il nostro pianeta
con le catastrofi naturali.
In guerra sono i popoli per l'odio
e la supremazia politica.
In guerra in ogni dove
per il prevalere di potere,
corruzione e disonestà.
In guerra sono i sentimenti,
i valori quelli sociali e umani.
In guerra sono i nostri ideali,
i progetti e le speranze.
In guerra è la spiritualità
più afffievolita o accantonata.
In guerra siamo noi stessi
perché spesso non sappiamo
chi siamo.
E in guerra, la vera,
è quella dei genocidi,
ancora oggi, di molti innocenti.


21 gennaio 2023

La Santa Casa di Loreto

Sono molti i santuari presenti in tutti i continenti, dedicati alla Vergine Maria e frequentati da folle di pellegrini per onorarla e pregarla, ma la casa di Loreto ha qualcosa in più: povere pareti legate ai ricordi più cari al cuore della Cristianità.
Il profilo del paese,
con la cupola della Basilica, 
in stile rinascimentale, 
di Giuliano da Maiano
e Giuliano da Sangallo, 
si vede all'orizzonte 
sia dal mare 
sia dai paesi circostanti.
Piazza della Madonna,
 con la Basilica, il loggiato
e il Palazzo Apostolico

Fontana Maggiore in stile barocco
Carlo Maderno e Giovanni Fontana

Secondo un’antica tradizione, il Santuario di Loreto conserva la parte in muratura, della Casa terrena della Madonna, a NazarethÈ la parte antistante della Grotta, scavata nella roccia, tuttora venerata nella Basilica dell’Annunciazione di Nazareth.

Qui nacque Maria SS. Madre di Dio e qui fu salutata dall’angelo Gabriele. Dopo la nascita di Gesù a Betlemme e lasciato l’Egitto, tornarono nella casa di Nazareth dove Maria visse con Giuseppe fino alla sua morte e fino all’inizio della predicazione di Gesù. Dopo la sua crocifissione e resurrezione Maria andò a vivere con l’apostolo prediletto, S. Giovanni, nella casa di lui presso Efeso. 
Gli studi mettono in luce l’indiscutibile provenienza della casa dalla Palestina, sia per stile architettonico, sia soprattutto per l’uso di materiali costruttivi molto usati all’epoca in Terrasanta ed invece sconosciuti nel territorio delle Marche. 
Altre evidenze della terra di origine provengono dai dipinti e dai graffiti tuttora visibili. 
Le dimensioni dell’abitazione coincidono, inoltre, con la parte mancante rimasta a Nazareth, dove prima si trovava la Casa.
Trasportata da Nazareth a Loreto, insieme alle mura della Santa Casa, all’inizio era venerata, non una statua, ma un’icona dipinta su tavola dal colore bruno tipico delle antiche immagini della Vergine. Fu poi sostituita con una statua lignea di abete rosso dipinta.
Il fumo delle numerose lampade ad olio, che lungo i secoli arsero nello stretto locale della Santa Casa, diede essa una tinta fortemente scura.
La statua, distrutta nell’incendio del 1921 e sostituita da quella attuale, rivestita di un manto detto “dalmatica”, presenta però una tonalità più scura rispetto all’originale.
Navata centrale

La Cupola fu affrescata tra il 1890-1907 da Cesare Maccari con le raffigurazioni delle Litanie Lauretane e delle Storie dell'Immacolata
Parte dei precedenti affreschi del Pomarancio sono nel Museo Antico Tesoro.
Il rivestimento marmoreo che custodisce l’umile Casa di Nazareth, è uno dei più grandi capolavori scultorei dell'arte rinascimentale. Per completare quest'opera stupenda sono occorsi più di settant’anni di lavoro.
Completamente in marmo di Carrara, fu realizzato su disegni del grande scultore ed architetto Donato Bramante, eseguiti nel 1509 per espressa volontà di papa Giulio II.
Sarà Papa Leone X a conferire l'incarico allo scultore Andrea Contucci detto  Sansovino,  a cui succedettero Raniero Nerucci ed Antonio da Sangallo il Giovane.
Tutt’intorno corre il deambulatorio, dove si aprono le quattro Sagrestie e le nove grandi Cappelle; la maggior parte delle quali portano i nomi delle nazioni, che nei primi anni del ‘900 contribuirono al loro restauro e decorazione.
Cappella Slava
Cappella Tedesca 
Cappella del Crocifisso 
Cappella del Duchi d'Urbino
Cappella Polacca
Cappella dell'Assunzione 
Cappella Francese 
Cappella dell'Annunciazione 
Cappella di San Michele Arcangelo 
Cappella dell'Immacolata 
Cappella dello sposalizio 

La Sala del Tesoro, detta anche del Pomarancio, fu costruita per volontà di Clemente VIII per raccogliervi gli ex-voto di inestimabile valore provenienti da molte corti reali e da numerose famiglie principesche di tutta Europa.
Gli affreschi  sono del Pomarancio.
La Sala, utilizzata prevalentemente per matrimoni e riti privati,  è meta di turisti che rimangono colpiti e affascinati dal soffitto completamente affrescato con intarsi dorati valorizzati da luci che creano un'atmosfera unica.
La sala del Tesoro,
detta anche del Pomarancio
Pontefici, santi e personaggi illustri, hanno sostato tra le pareti della Santa Casa. 
É considerata la Lourdes italiana e tanti pellegrinaggi di malati vengono organizzati ogni anno. Crescono le grazie e i benefici celesti donati a quanti hanno invocato e invocano la mamma celeste con fede.

É a memoria della Traslazione della Santa Casa di Nazareth  che da quattrocento anni, tra la notte del 9 e il 10 dicembre, sulle colline delle Marche si accendono numerosi fuochi (le fochere), che vogliono rappresentare la fede e la devozione verso la Madonna e l’invito, affinché sosti in tutte le case, a portare speranza e amore
Ex voto votivi
per "Grazia Ricevuta"