L'uso del corallo come amuleto si perde nella notte dei tempi: in Egitto, Grecia e Roma, monili ed ornamenti in corallo, rinvenuti in siti archeologici ne sono la prova.
Amuleto dell'infanzia per allontanare il malocchio o per avere una sorta di protezione contro le sventure e, perfino, dalle particolari proprietà terapeutiche, che si tramandarono anche nel Medioevo e nel Rinascimento.
Sembra che una virtù del corallo fosse quella di impallidire e segnalare l'arrivo di malattie o la presenza di veleno in chi lo indossasse a contatto con la pelle.
Talismani ed amuleti, prima, ornamenti, gioielli ed icone di bellezza, poi, ma che avevano in comune il potere di preservare la vita (energia protettiva), di tenere lontano le sciagure e scongiurare influssi negativi. E questo in Occidente come in Oriente (africani, celti, indiani, mongoli...) per ogni popolo il corallo rappresentava un simbolo ed un espressione di pensiero.
Per il suo colore, ricordando il sangue di Cristo, veniva usato per reliquiari, calici o per corone, ma anche come ornamenti della Madonna, quale simbolo di regalità, come è dimostrato in molte raffigurazioni del Rinascimento.
Colpisce per il colore caldo, ma anche per la sua natura misteriosa: sembrerebbe un vegetale per le sue ramificazioni, oppure un minerale per la somiglianza alla pietra, invece, come per incantesimo, è la secrezione calcarea, prodotta da colonie di celenterati, a regalarci tanta meraviglia, alquanto singolare.
Ancora oggi, molti manufatti di gran pregio vengono creati da abili artigiani.
Alcune città della Campania (Torre del Greco - capitale mondiale della lavorazione del corallo...), della Sicilia (Trapani, Sciacca…) e della Sardegna (Alghero…), sono conosciute e affermate per la produzione e lavorazione di questo prodotto.
Materiale associato al mare.
Materiale pregiato e ricercato ma, purtroppo, sempre più raro.