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1 dicembre 2021

Il lupo


Il lupo ha un fascino che mi attrae. 
È stupenda la sua fisicità, quell'espressione di fierezza e di forza, il suo concetto di libertà, pur rispettando il proprio ruolo,  il branco stesso e l'ambiente che lo circonda. È il suo essere selvaggio, intelligente, indipendente. È il suo essere libero a suo modo ma molto legato al clan, protettivo nei confronti del suo gruppo ed affettuoso con i propri  cuccioli.


Questo straordinario animale selvatico è dotato di elevatissime capacitá di comportamento e notevole spirito sociale: nel branco, vi è una logica nella rigida gerarchia.


Al vertice c’è un maschio e una femmina dominanti "alfa".
Gli altri lupi del branco sono classificati con le lettere dell’alfabeto greco a seconda del loro rapporto di subalternità (beta, gamma, delta…).

La gerarchia si differenzia anche in base al sesso, pertanto ne esiste una tra i maschi e una tra le femmine. A parità di “grado”, la femmina è sempre in secondo piano rispetto al maschio.

I cuccioli sono esclusi dalla scala gerarchica fino al raggiungimento della maturità sessuale.


Com’è intuibile, la coppia "alfa" ha la leadership del branco, essa è dominante su tutti gli altri lupi ed evidenzia tale supremazia con specifici atteggiamenti e posture (andamento fiero con coda ed orecchie erette).

Tutte le attività primarie del branco sono decise dalla coppia alfa (caccia, difesa del territorio, spostamenti e riposo).
Quando si spostano, i lupi seguono un preciso ordine.
Ordine che viene mantenuto attraverso tutta una serie di comportamenti che limitano eventuali aggressioni volte a sovvertire l’ordine sociale nel gruppo. 


La gerarchia stabilisce quale deve essere la coppia riproduttiva, determina anche con quale ordine possono accostarsi al cibo, infatti il lupo dominante mangia prima degli altri; decide come e quando spostarsi per procurarsi il cibo o mettersi in sicurezza; dorme in posizione più alta rispetto agli altri per avere la migliore posizione di controllo; sta sempre in testa al gruppo; si accoppia mentre gli altri non lo fanno.

Quest’ultimo punto è di basilare importanza, in quanto si rileva un fondamentale meccanismo di regolazione delle dimensioni del branco.

L’estro delle femmine di lupo avviene una sola volta all’anno e la cucciolata è composta da 5-6 cuccioli.

Malgrado sia solo la femmina alfa a procreare, tutte le femmine del branco partecipano attivamente all’allevamento dei piccoli.


La gerarchia all’interno del branco non è statica, ma è soggetta a cambiamenti, nel tempo può avvenire che si alternino diversi lupi alfa al comando.
I cambiamenti nella scala gerarchica sono decretati attraverso comportamenti agonistici ritualizzati e combattimenti, che tuttavia non risultano quasi mai mortali.

La caccia viene effettuata in gruppo ed è sempre il lupo dominante il primo a cacciare i lupi invasori proteggendo il proprio branco.

Il branco medio è composto da una famiglia di 5-11 elementi (1-2 adulti, 3-6 adolescenti e 1-3 cuccioli), o a volte due o tre di tali famiglie. Dopo la maturità sessuale i lupi cresciuti tendono a lasciare il branco, soprattutto quando aumenta la concorrenza con gli altri adulti per il cibo.

Un nuovo branco di solito viene fondato da un maschio e una femmina non imparentati che viaggiano insieme alla ricerca d'una zona libera da altri branchi.


I lupi non amano spostarsi, lo fanno  solo nei casi in cui sopraggiungano severe carestie. Difendono i loro territori attraverso il rilascio di diverse tracce odorifere (feromoni, urina, feci...), di ululati e attacchi diretti. Sono infatti le lotte territoriali le principali cause di mortalità.

Il lupo grigio è generalmente monogamo, con coppie che rimangono insieme per tutta la vita. Trova un nuovo compagno solo se l'altro muore.


Il branco garantisce ai membri che ne fanno parte protezione e tutela. Ad esempio i lupi feriti durante una battuta di caccia, a meno che siano spacciati, non vengono abbandonati ma riportati all’interno del branco e accuditi.

Il lupo alfa tende ad intervenire il meno possibile nelle attività interne al proprio branco (in genere interviene solo quando viene messo in pericolo il branco stesso).
L’appartenenza di un lupo ad un branco è fondamentale. Chi resta da solo il più delle volte è destinato a fare una brutta fine, anche se raramente, avviene che alcuni lupi “solitari” vengano accettati all’interno di un branco.
Quando accade, entrano occupando, almeno inizialmente, l’ultimo gradino della scala gerarchica, quello dei lupi “omega”.


L'alimentazione del lupo dipende molto dall'habitat in cui si trova essendo animali caratterizzati da un ottimo spirito di adattamento. I lupi solitari sono obbligati a scegliere prede più piccole e, se hanno molta fame, mangiano anche frutti e piante.

Il lupo caccia di preferenza cervi, caprioli, camosci, alci, cinghiali, capre, pecore, agnelli, maiali... e anche altri piccoli mammiferi, uccelli, rettili...  Caccia prede vive e spesso ciò che può essere predato con maggiore facilità, come esemplari deboli o malati.

È dotato di un olfatto molto potente e grazie all'olfatto e alla potente vista notturna è in grado di cacciare di notte senza problemi.

Un lupo affamato, può arrivare a mangiare 10 chili di carne in una volta sola ma, in caso di necessità, può restare vari giorni senza mangiare.

Il lupo non attacca l'uomo, anzi, grazie ai suoi sensi assai sviluppati ne percepisce la presenza  ben prima che lui possa farlo, e tende quindi ad allontanarsi furtivamente. 

Dopo aver corso il rischio di estinzione, dal 1971 il lupo gode di una stringente protezione nel nostro Paese. È inserito nella lista delle specie "particolarmente protette" presente all’art.2 della legge n.157 del 11 febbraio 1992.

L'uccisione di un lupo (bracconaggio...) viene punita con l'arresto o pesanti ammende. A livello comunitario, oltre alla Convenzione di Berna, anche la Direttiva comunitaria Habitat 43 del 1992 prevede la protezione del lupo e del suo habitat.
Molte sono le norme per gestione, autorizzazioni ed obblighi anche a livello provinciale e regionale.