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10 aprile 2020

Il Cristo di Salvator Dalì


"Se il mondo vi odia,
sappiate che prima di voi
ha odiato me."
Giovanni 15:18


Il Cristo di Salvator Dalì


Negli anni '50 Salvador Dalì (1904-1989), alla riscoperta del Rinascimento Italiano ed in risposta ad un personale bisogno di misticismo religioso, stempera il suo ossessivo surrealismo creando immagini che, pur spettacolari nella genialità dell'invenzione spaziale, sono più sobrie ed equilibrate.

E' del 1951 una delle tele più famose del suo periodo religioso, Cristo di San Giovanni della Croce, dove l’effetto spettacolare è dato dalla insolita prospettiva in cui mette il crocefisso, come visto dagli occhi di Dio, dall’alto verso il basso.
Questa prospettiva, cambia direzione nella parte inferiore della tela, per dar luogo ad una veduta paesaggistica occupata da un lago con una barca e dei pescatori.

La composizione, ripartita su due livelli sovrapposti, (il piano nero dal quale emerge la croce in prospettiva e il piano del paesaggio) che rappresentano ovviamente lo spazio celeste e quello terreno, in una erudita citazione di artisti rinascimentali quali Pietro Perugino o Raffaello.

Il quadro, ispirato a un disegno di San Giovanni della Croce conservato nel convento dell'Incarnazione ad Avila, è un dipinto a olio su tela conservato presso l'Art Gallery di Glasgow. Quest'opera nasce da un sogno: Dalì vede Gesù senza corona di spine, con il corpo senza ferite, miracolosamente aderente al legno della croce e privo di chiodi. La croce è protesa verso il basso e, tuttavia, sospesa immobile nello spazio. Si tratta di uno spazio oscuro che rappresenta il mistero della vita celeste, in contrasto con la luce della terra, conosciuta o conoscibile. E' però evidente che la terra riceve luce dal Cielo, cioè da Cristo, sorgente di luce che illumina il mondo.

Nella parte inferiore del quadro, il paesaggio terreno è occupato al centro da una barca: un probabile riferimento alla barca di Pietro cioè alla Chiesa che, ancorata al porto di Cristo, riceve luce per partire e navigare sicura nel mondo, dove è inviata per illuminare le genti.

E' questa l'opera di un artista geniale che, dopo aver vagato errante in cerca d'assoluto, alla fine confida: "Il Cielo non si trova nè in alto nè in basso, nè a destra nè a sinistra, il Cielo si trova esattamente al centro dell'uomo che ha Fede...Ora io non ho ancora la Fede e temo di morire senza Cielo".

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