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25 dicembre 2025

O Santo Bambino Gesù


O Santo Bambino Gesù,
che diffondi le tue grazie 
su chi ti invoca,
volgi i tuoi occhi a noi
prostrati innanzi 
alla tua santa immagine
e ascolta la nostra preghiera.

Ti raccomandiamo 
tanti poveri bisognosi
che confidano nel tuo divin Cuore.
Stendi su di essi 
la tua mano onnipotente,
e soccorri alla loro necessità.
Stendila sui bambini, 
per proteggerli;
sulle famiglie, 
per custodirne l'unità e l'amore;
sugli infermi, 
per guarirli e santificarne le pene;
sugli afflitti, 
per consolarli;
sui peccatori, 
per trarli alla luce della tua grazia;
su quanti, 
stretti dal dolore e dalla miseria,
invocano fiduciosi il tuo amoroso aiuto.
Stendila ancora su di noi per benedirci.

Concedi, o caro Gesù Bambino,
i tesori della tua misericordia 
al mondo intero,
e conservaci ora e sempre 
nella grazia del tuo amore. 

Amen.

Dal web

24 dicembre 2025

"Il racconto di Natale" di Paolo Crepet


Non è facile, per un laico, scrivere una pagina per il Natale. Per farlo cerco di immaginare un bambino di oggi che aspetta quella notte straordinaria. Per me e per tanti bambini di allora era una magia e mi chiedo se lo è ancora per i nostri figli più piccoli. Me lo chiedo perché la contemporaneità tende a offrire tutto ai bimbi, togliendo loro il desiderio e il sogno. Come si fa a desiderare ciò che hai già o che sai di poter avere senza alcuno sforzo? In questo modo anche il Natale rischia di diventare meno magico, più prevedibile ed effimero.

Mi piacerebbe che il Natale fosse attesa, sorpresa, gioia. Se un bambino scrive una lettera a Babbo Natale chiedendo cinque cose e poi gli adulti gliene regalano dieci, quel momento si trasformerà in qualcosa di meno emozionante.

Mi piacerebbe che per il Natale gli adulti riuscissero a trovare il coraggio di ridare ai nostri bambini il diritto all’immaginario. Non è scontato e nemmeno facile. Faccio un esempio. Che cosa emoziona di più un bambino? La possibilità di creare un gioco con le proprie mani o di ricevere qualcosa che è già fatto? La differenza tra il primo e il secondo è il tempo che richiede quel gioco ai genitori. Mentre per aiutare a costruire un gioco ci vuole tempo e pazienza, comprare un gioco già fatto e consegnarlo fa risparmiare un sacco di tempo che i padri e le mamme sono spesso abituati ad occupare in altro.

Mi piacerebbe che il Natale portasse il dono più inaspettato e raro: il tempo. Non solo il tempo dell’attesa, ma anche quello della sorpresa e della condivisione. Il dono è per tutti: per chi lo riceve e per chi lo offre. Ma il dono, senza il tempo per condividerlo, si trasforma fatalmente in ovvietà e perde il fascino della sorpresa e dell’incanto. 

Mi piacerebbe che il Natale fosse senza rumore, senza troppe luci, un tempo trascorso in lentezza, senza fretta. Perché il Natale deve essere un giorno diverso dalla quotidianità, deve essere speciale, altrimenti non sarà mai Natale.

Mi piacerebbe che il Natale fosse senza tecnologie digitali, per una volta almeno.

Mi piacerebbe che per il giorno di Natale, tutti i telefonini e gli altri strumenti fossero spenti. Ci sarebbero più sorrisi veri e meno emoticon, più racconti e meno messaggini. E tutti bambini ci ringrazierebbero. 


22 dicembre 2025

✨️ Christmas time ✨️


"For it is good to be children sometimes, and never better than at Christmas, when its mighty Founder was a child Himself."

Charles Dickens


"Christmas is not a time nor a season, but a state of mind. To cherish peace and goodwill, to be plenteous in mercy, is to have the real spirit of Christmas."

Calvin Coolidge



"My idea of Christmas, whether old-fashioned or modern, is very simple: loving others. Come to think of it, why do we have to wait for Christmas to do that?"

Bob Hope 


20 dicembre 2025

Prospettiva


Si sono incrociati come estranei,
senza un gesto o una parola,
lei diretta al negozio,
lui alla sua auto.

Forse smarriti
o distratti
o immemori
di essersi, per un breve attimo,
amati per sempre.

D’altronde nessuna garanzia
che fossero loro.
Sì, forse, da lontano,
ma da vicino niente affatto.

Li ho visti dalla finestra
e chi guarda dall’alto
sbaglia più facilmente.

Lei è sparita dietro la porta a vetri,
lui si è messo al volante
ed è partito in fretta.
Cioè, come se nulla fosse accaduto,
anche se è accaduto.

E io, solo per un istante
certa di quel che ho visto,
cerco di persuadere Voi, Lettori,
con brevi versi occasionali
quanto triste è stato.

Wislawa Szymborska


16 dicembre 2025

Non sottovalutate mai i bambini


Non sottovalutate mai i bambini.
Perché loro vedono tutto.
Vedono quando vi scannate per una bolletta.
Vedono quando piangete in silenzio credendo che non vi senta nessuno.

Vedono quando ridete davvero, 
quella volta ogni tanto.
E si tatuano tutto dentro, senza filtri.

Non fatevi fregare dal fatto che giocano 
coi Lego mentre litigate in cucina:
i Lego sono un alibi, mica un anestetico.
Loro incollano un mattoncino e intanto registrano le crepe della casa.

E allora crescono col nodo in gola,
fingono di essere forti,
per non darvi un peso in più.
Ma dentro si fanno mille domande,
e nessuno gliele scioglie.

I bambini sono radar di emozioni.
Non gli puoi mentire con la voce,
perché loro ascoltano le vibrazioni, 
non le parole.
Non gli puoi mentire con il sorriso,
perché loro vedono il tremito negli occhi.
Non gli puoi mentire con la forza,
perché loro riconoscono il dolore travestito.

Sono creature sacre,
e tutto ciò che fate davanti a loro
diventa seme.
Che sia luce o che sia buio.

E quindi occhio, perché poi non vale dire "non ti ricordi, eri piccolo".
Eh no, se lo ricordano eccome.
Magari non la scena precisa,
ma la sensazione sì, quella resta.

I bambini sono archivi silenziosi.
Custodiscono più di quanto riescano a dire.
Non ricordano le frasi precise,
ma il colore dell’aria,
il suono che mancava,
la carezza che li salvava.

E intanto tengono tutto in tasca,
le cose belle e quelle che fanno male.
Perché da piccoli non si sa ancora buttare via niente.
Si cresce imparando a distinguere
quale peso tenere
e quale lasciare andare.

E allora ricordatevi che ogni gesto è una carezza o un graffio.
Che ogni parola è una piuma o un mattone.
Che ogni silenzio è un deserto o un abbraccio.

Perché i bambini non chiedono perfezione,
chiedono solo verità.
E la verità, a volte,
è abbassarsi alla loro altezza,
e dire: "sì, anche io ho paura,
ma se la affrontiamo insieme
fa meno male".

Andrew Faber


12 dicembre 2025

Lui

 

Quegli occhi scuri
vivaci e profondi
non sai mai
cosa vogliano dire.
Ti scrutano
osservano. 
Chissà quanto
e in che modo
a lui frulli la mente.
Ha il suo mondo
il suo credo
dove gli altri
sempre e comunque
lui vorrebbe portare.
Determinato
ostinato
pur sempre paziente
è pronto anche a mollare.
È buono
amorevole e caro
però meglio
non farlo arrabbiare.
Il bambino
che è in lui
cerca sempre una mano
un progetto una meta
per potersi aggrappare.
È il suo parlare
che ci piace ascoltare
per conoscere quel mondo
a lui caro
ma che gli altri
vogliono sempre occultare.

💛


11 dicembre 2025

La vera felicità non sta nelle cose


Alla fine, la ricchezza è solo una parte della vita a cui mi sono abituato.
Sdraiato in questo letto e guardando indietro, capisco che tutta la fama e i soldi che ho avuto non valgono nulla davanti alla morte.
Abbiate cura di voi stessi e rispettate gli altri.
Con gli anni uno diventa più saggio e realizza le cose semplici:
un orologio da 30 dollari e uno da 30.000 segna la stessa ora.
Un portafoglio economico o un portafoglio molto costoso tengono i soldi.
Un'auto da 10.000 o 100.000 dollari ti porta comunque dal punto A al punto B.
E anche se la tua casa è di 40-400 metri quadrati, la solitudine è uguale.

La vera felicità non sta nelle cose.

Se un aereo cade, non importa se eri in classe economica o in prima classe, il risultato sarà lo stesso.
Quindi la vera felicità è nelle persone, negli amici e nelle persone care con cui condividi la vita.
Non educare i tuoi figli a essere ricchi, ma a essere felici. Così da grandi conosceranno il valore delle cose e non il prezzo.

Steve Jobs 


8 dicembre 2025

La preghiera della serenità

La preghiera della serenità 
(Serenity Prayer
è stata scritta nel XX secolo 
dal teologo protestante statunitense 
Reinhold Niebuhr.


Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscerne la differenza.
Vivendo un giorno per volta; assaporando un momento per volta; accettando la difficoltà come sentiero per la pace.
Prendendo, come Lui ha fatto, questo mondo peccaminoso così com'è, non come io vorrei che fosse. 
Confidando che Egli metterà a posto tutte le cose, se io mi arrendo al Suo volere.
Che io possa essere ragionevolmente felice in questa vita, e infinitamente felice con Lui per sempre nella prossima.


6 dicembre 2025

Arriva il momento


Arriva il momento
in cui decidi di lasciare andare.
Le persone in cui avevi riposto
sogni e speranze.
Che facciano le loro scelte.
Che prendano la loro strada.

Arriva il momento
di accettare i propri sbagli
di incontrare i propri demoni.
Ascoltare cosa vogliono.
Che cosa chiedono.
Di cosa hanno bisogno
per andare via.
Per non tornare più.

Arriva il momento
di accettare il dolore
e di trasformarlo non in rabbia
non in sete di vendetta.
Ma in sola verità.
In puro desiderio di dolcezza.

Arriva il momento
in cui dichiari pace al tuo cuore.
In cui dichiari finita la tua guerra.
Che non vuol dire rassegnarsi.
Ma dedicarsi finalmente
quel po’ di libertà
quel po’ di leggerezza.

È un piccolo miracolo
che ci rende finalmente vivi.
Finalmente liberi.
E che porta il nome, di consapevolezza.

Andrew Faber



2 dicembre 2025

Amore più sincero


 "Non c'è amore 
più sincero 
di quello 
per il cibo."

George Bernard Shaw



30 novembre 2025

Anche se la finestra...

Johann Peter Hasenclever
"Giovane donna alla finestra aperta
che guarda la luna piena"

- 1840 -



Anche se la finestra
 è la stessa, 
non tutti quelli 
che vi si affacciano 
vedono le stesse cose.
La veduta 
dipende dallo sguardo.


Alda Merini 


28 novembre 2025

No mamma, non ce l’ho la ragazza


No mamma, non ce l’ho la ragazza, vorrei averla ma non ce l’ho.
E sai perché? 
Perché oggi mamma vanno di moda cose diverse, vanno di moda i capelli alla bandera e i jeans con i svoltini, le scarpe vans e il fisico e le labbra carnose. 

Oggi mamma si usano cose diverse, non si comprano più le espadrillas a 5 euro, oggi si indossano Dr Martens e Napapijri, che per compararli devi fare un leasing. 
Oggi nei bar non si prendono più bricchi e frullati, oggi si bevono birra e vodka, giusto per aiutare l’equilibrio di come cammini, le nuove Converse. 
E oggi poi non esiste più nemmeno il coprifuoco, si sta fuori direttamente fino al mattino dopo e si fa finta di fermarsi a vedere l’alba, che in realtà non importa a nessuno. 

Quindi no mamma, non ce l’ho la morosa, semplicemente perché io non sono tutto questo, non sono abbastanza palestrato, e gli svoltini non posso perché non fanno di moda per me, i Dr Martens mi stanno scomodi e l’alba mi metterei a fotografarla ogni giorno, specialmente al mare. 

Io sono per gli amori di una volta, dove le ragazze che ti corteggiano e ti amavano un pezzettino di carta scritto "Sì, ti aspetto stasera", sono per i baci dati spontaneamente in un luogo solo nostro, e non ad una ragazza ubriaca, che non rivedró mai più, in mezzo ad una pista da ballo, solo per il gusto di potermene vantare la mattina dopo, io la mia storia la tengo per me. 

Non voglio una relazione di oggi, dove per sapere se si sta insieme oppure no, basta guardare lo stato di un social network, perché tanto i baci non contano piú nulla.
Io voglio una relazione di ieri, fatta di lettere e ti amo sussurrati, fatta di attimi che restano. Non ce l’ho la fidanzata mamma, perché qualcuno che vuole ciò che voglio io ancora non l’ho trovata.

Giampiero Errante


26 novembre 2025

Filastrocca romanesca su Mercurio Retrogrado

Le cose
non vogliono funzionare,
niente gira, 
tutto sembra andar male.
Corsi, lavoro, viaggi, 
che cambiano o si bloccano.
Telefoni, macchine 
e computer che si sfasciano.
Occhio alle email 
e a chi le vuoi mannà,
la gente dice ma non fa,
non te fida', leggi, scrivi, 
ma non firma'.
E se proprio lo devi fa'
anche la clausola più piccola 
devi guarda'.
E non ce provà 
con l’ascendente
che tanto non c'entra niente.



24 novembre 2025

Vivono come estranei sotto lo stesso tetto


Vivono come estranei sotto lo stesso tetto.
Condividono muri, non vite. Ricordi, non sentimenti.
Si guardano... come si sfoglia un libro di cui si conoscono a memoria tutte le pagine.
Senza passione, senza stupore.

Le parole tra loro sono diventate fredde necessità.
Le domande? Solo routine, prive di attese, prive di anima.
I cuori non battono più: funzionano, semplicemente, per sopravvivere.
Un battito senza vita. Una vita senza senso.

Davanti agli altri fingono di essere felici.
Ma la verità si legge negli occhi silenziosi e nei respiri pesanti.

Andarsene non è più un’opzione.
Le catene non sono su carta, sono fatte di responsabilità.
Di bambini che non hanno scelto questo destino.
Sognano la libertà, ma temono che, spezzando le catene, chi amano possa sanguinare.

Alla fine, niente li unisce se non un nome sulla carta d’identità.
E un tetto che abbraccia anime sospese tra la fuga e la sopravvivenza.

E così la scena continua...
Una recita senza pubblico.
E i suoi eroi muoiono lentamente dietro la tenda.

Quanti vivono così, senza vivere davvero?
Silenziosi, invisibili… dimenticati anche da sé stessi.

Dal web

20 novembre 2025

Le parole sbagliate


Le "parole sbagliate
sono come chiodi, 
martellati in un muro. 

Quando li levi, 
lasciano sempre il segno.

Pensate sempre bene alle parole da dire ai bambini... i segni lasciati saranno per sempre un triste ricordo nella loro memoria, potendone influenzare la crescita e lo sviluppo: traumi, bassa autostima, problemi di relazione...

Cerchiamo sempre di "segnare" i bambini con rispetto, utilizzando parole di incoraggiamento, autostima, amore!

I bambini hanno tanto bisogno dell'aiuto degli adulti, per costruire la propria identità e la propria storia.

Dal web


18 novembre 2025

Roy


Preghiera per Roy

Signore,
oggi il mio cuore 
è pieno di nostalgia e gratitudine.
Ti ringrazio per il dono 
che è stato Roy,
per il suo amore fedele,
la sua gioia pura e sincera,
e la compagnia che mi ha fatto 
sentire meno solo.
Accoglilo ora tra le tue braccia,
in un luogo di pace e riposo,
dove può correre libero e felice,
senza dolore né paura.
Ti affido il suo spirito gentile,
che ha portato luce e sorrisi 
nella mia vita.
Tienilo vicino a Te,
e dona a me la forza 
di ricordarlo 
con serenità e amore.

Amen.


Roy, un Jack Russel speciale. 
Affettuoso, dolce, vivace.
È stato attaccato da un lupo. 
Questo pelosetto
ci manca...

❤️


12 novembre 2025

Ti presterò un cane

"Ti presterò un cane, te lo presterò per un tempo già stabilito", mi sussurò una voce, "lo amerai in vita e piangerai la sua morte. 
Resterà con te per 12 o 14 anni , forse per molto più o forse per molto meno. Lo farai? Ti prenderai cura di lui finchè non tornerò a prenderlo?
Farà cose che ti lasceranno a bocca aperta e del tempo che resterà con te si riempiranno i ricordi che alleggeriranno la sua perdita, quando sarà.
Non potrà rimanere per sempre perchè tutto cio che è terrestre è destinato a finire.
Ci sono lezioni che voglio che impari questo cane e per questo ho cercato in tutto il mondo un maestro per lui, ho scelto te.
Ripagherai il mio sforzo donandogli tutto il tuo amore? Sarai in grado di non odiare la vita e il mondo intero quando me lo verrò a riprendere?"

Risposi:
"Si, sono pronto e saprò amarlo , la gioia e la tenerezza di cui mi riempirà la vita saranno in grado di colmare il dolore della perdita quando lo vorrai di nuovo con te , di questo sempre gli sarò grato.
Spero che tu venga molto tardi, ma quando sarà, saprò capire.
Se attraverso il mio amore sarò riuscito a soddisfare il tuo piano per lui, allora aiutami ad essere forte quando piangerò mentre lo porti via.
E ricordandolo capirò che quello che ha imparato da qualcuno, sono io…
Dedicato a tutte le persone a cui lo stai venendo a prendere".

Dal web

Buon Ponte dell'Arcobaleno ❣️
🐾  ROY  🐾


11 novembre 2025

Pace non è solo...


 "Pace non è solo
il contrario di guerra, 
non è solo lo spazio temporale 
tra due guerre… 
Pace è di più. 
È la legge della vita. 
È quando noi agiamo
 in modo giusto 
e quando tra ogni singolo essere 
regna la giustizia."

Proverbio degli Irochesi


10 novembre 2025

Trattate bene la Terra


 "Trattate bene la terra: 
non è stata data a voi 
dai vostri genitori, 
ma vi è stata prestata 
dai vostri figli. 
Noi non ereditiamo 
la terra dai nostri antenati, 
la prendiamo in prestito 
dai nostri eredi."

Proverbio dei 
Nativi Americani


8 novembre 2025

Una volta chiedevo scusa


Una volta chiedevo scusa. 
Sempre. 
Anche quando a sbagliare non ero io. 
Chiedevo scusa pur di non perdere chi amavo.
Le mie scuse…
perché non ero mai abbastanza,
mai perfetta,
mai bella,
mai giusta.
Amavo, mi scusavo e mi obbligavo ad avere una cornice che non sapeva contenermi, incapace d’illuminarmi.
Poi un giorno ho smesso: le scuse sono finite, le illusioni anche.
Ho deciso di non essere più un quadro con una brutta cornice e sono diventata scultura scolpita dai miei sogni e levigata dalle mie insicurezze.
Sono un’opera imperfetta, compresa da pochi artisti sconosciuti e giudicata da molti critici improvvisati…
… non vorrei essere nient’altro di quella che sono: unica. Come ogni essere umano.
Con il mio orgoglio, quello che ferisce e che viene ferito…
Con la mia dignità, quella che salva sempre…
Con la mia paura di amare, quella che mi protegge…
Con le mie attese, quelle che fanno comprendere i silenzi…
Con la mia impazienza, quella che fa bruciare…
Con la mia fragilità, quella che mi rende umana piangendo o ridendo troppo e senza motivo…
A volte continuo a chiedere scusa: a me stessa… quando pur di non perdere chi amo sono pronta a perdere un pezzo di cuore, quello che non sarà mai di marmo e che aspetta un nome da scolpire e due occhi da respirare.

Natascja Di Berardino

6 novembre 2025

Non divulgare mai...


Non divulgare mai 
queste cose intime 
della tua casa.
Ci sono dolori 
che non vanno raccontati 
in strada. 
Ci sono battaglie 
che si combattono in silenzio, 
con preghiera e saggezza.

🔸️ I conflitti tra fratelli.
Non trasformare i litigi familiari in pettegolezzi. Ciò che oggi fa male, domani può guarire… ma le parole dette fuori non potranno più essere cancellate.

🔸️ Le malattie croniche.
Non tutti meritano di conoscere le tue diagnosi. La vera compassione è rara, e molti vogliono sapere solo per morbosità, non per amore.

🔸️ I debiti e le minacce.
Chi non può aiutarti, non ha nemmeno bisogno di saperlo. Proteggi la tua dignità, la tua pace mentale e difendi i tuoi cari da giudizi inutili.

🔸️Le dipendenze o le cadute dei tuoi figli.
Non esporre ciò che è ancora in fase di guarigione. Dio continua a scrivere le loro storie: non hanno bisogno di vergogna, ma di amore, guida e protezione.

La prudenza è una forma di difesa. Non tutti quelli che ti ascoltano ti rispettano. E non tutti quelli che ti fanno domande lo fanno con sincero interesse.
Chiudi la bocca, apri la preghiera e proteggi la tua casa.


Dal web


4 novembre 2025

Allora, care maestre...


"Cara signora, dovrebbe stare più attenta ai compiti di suo figlio: ieri li ha fatti sbagliati."
"Senta signora, dovrebbe seguire di più il bambino: ogni tanto si dimentica libri e quaderni a casa."
"Cara mamma, dovrebbe stargli più dietro: oggi aveva nella cartella un libro di troppo e inoltre ha perso la gomma."
... e così via, dal primo giorno di scuola.

Allora, care maestre, vi scrivo una lettera che vale per sempre, per tutte le volte che avete sorriso con sopportazione alle mie risposte, ma senza comprenderle appieno.
Questa è la risposta di una mamma che ha già fatto la scuola elementare e pensava di aver concluso decine di anni orsono.
Di una mamma degenere.

Trovo molto bizzarro che i rimproveri sul quaderno di mio figlio siano indirizzati a me piuttosto che al bambino. Perché su quella seggiolina minuscola il mio fondoschiena abbondante non ci starebbe, e per fortuna a scuola viene lui e non la sua mamma.
È piuttosto buffo che venga richiesto il mio costante intervento per compiti troppo complessi, troppo lunghi, troppo noiosi. Perché vi confesso che quei compiti li so svolgere brillantemente, da genio della classe, ma purtroppo li avete assegnati a lui e non a me.

E mi fa divertire che venga insinuato che non seguo i miei figli perché ogni tanto dimenticano uno dei tre/quattro libri che hanno per ogni materia, talmente complicati che occorre il diploma di scuola superiore per capire quali portare e quando. Io per fortuna ho anche la laurea ma mio figlio no, e in fondo è lui che deve organizzare la propria cartella con i testi che voi avete adottato.

E mi sorprende che venga richiesto a me di fare un lavoro che ho scelto di delegare alla scuola, ossia insegnare a studiare, quando il mio lavoro è tutt'altro.
Perché ritengo che mio compito sia insegnare l'autonomia e l'autostima, ma questo posso farlo solo se i bambini avranno compiti tarati sulle loro possibilità, che siano in grado di svolgere da soli.

Per la loro soddisfazione devono potercela fare senza la guida costante di un adulto che li indirizzi sempre, costantemente, passo passo.
E se questo non accade è forse perché quello che viene loro richiesto è troppo.
Ma non è solo colpa vostra, care maestre.
Perché ci sono genitori che si prestano quotidianamente, con pazienza e dedizione, a fare scuola con loro, a loro, per loro, e questo vi confonde.

Allora per favore mamme premurose aiutate questa mamma degenere: lasciate che i bambini sbaglino e dimentichino libri e quaderni, ogni tanto!
Perché in questo modo gli insegnanti capiranno quali sono i limiti di un bambino di quella età e potranno modificare le richieste in base alle loro capacità.
Non spianate la strada troppo in salita, perchè se gli insegnanti vedranno risultati ottimi continueranno ad alzare il tiro, chiedendo sempre di più e ben oltre le loro possibilità.

Lasciate che sbaglino, che siano rimproverati, che paghino per le loro distrazioni, perché solo così saranno orgogliosi di farcela: perché lo avranno fatto da soli e finalmente avranno imparato.
Non credo sia un merito sedersi ogni giorno accanto ai figli e spiegare cosa devono fare e come. Così facendo confonderete gli insegnanti, che di fronte ai prossimi errori di un vero bambino di 7 anni, anziché capire, non troveranno altra soluzione che sgridare la sua mamma...
La sua mamma degenere.

Rachele Racconta


2 novembre 2025

2 Novembre: commemorazione dei defunti

Oggi 2 Novembre,
è la giornata  della
Commemorazione dei Defunti.

Rivolgiamo un pensiero 
alle persone a noi care
che non sono più qui.


Questa è la toccante poesia
di Henry Scott Holland, 
teologo e scrittore britannico,
da leggere e dedicare 
in questo giorno
dove l'animo è pervaso 
 da ricordi 
e profonda tristezza.

"La morte non è niente"

La morte non è nulla. Non conta.
Io me ne sono solo andato nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente come era.
Io sono io e tu sei tu e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme
è immutata, intatta.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il vecchio nome familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce,
Non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Sorridi, pensa a me e prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto.
È la stessa di prima,
C’è una continuità che non si spezza.
Cos’è questa morte se non un trascurabile incidente?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Va tutto bene; nulla è perduto.
Un breve istante e tutto sarà come prima.
E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo!


1 novembre 2025

1 Novembre: festa di Ognissanti


La Solennità di Tutti i Santi, nota anche come Ognissanti (in latino: Festum Omnium Sanctorum), celebra insieme la gloria e l'onore di tutti i Santi, canonizzati e non. Inizialmente, i santi venivano celebrati nel giorno del loro martirio. La data fu scelta dalla Chiesa cattolica per volere di Papa Gregorio IV, nel IX secolo. Dal 14 maggio al 1 novembre probabilmente per sovrapporsi a antiche feste pagane (festa di fine raccolto e rinnovamento, come la Samhain celticae per commemorare collettivamente i martiri e i santi.

Destinata non solo ad onorare i santi propriamente detti, poiché l'intenzione della Chiesa è volere abbracciare tutti i fedeli trapassati in grazia e giunti alla glorificazione definitiva in Paradiso.


È festa di precetto.

Martirologio romano.
Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria: oggi, in un unico giubilo di festa la Chiesa, ancora pellegrina sulla terra, venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni. 


30 ottobre 2025

Sono i colori del momento

Il Burgundy, rosso borgogna,  
e il bordeaux  
sono i colori di tendenza 
per l'Autunno-Inverno 2025/26.


Abiti, cappotti e accessori 
fanno bella mostra nelle vetrine 
di boutique e negozi d’abbigliamento.

Nelle diverse nuance, 
questi colori si abbinano
al nero, tortora, grigio, panna, 
verde, ocra, denim
o borgogna tono su tono,
per outfit eleganti e sofisticati
o moderni e audaci.


Tonalità molto apprezzate
anche nell'interior design 
per la capacità di rendere accogliente
e ricercato qualsiasi ambiente.
Via libera, quindi, su pareti, divani,
testate del letto, cuscini, tende...