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14 aprile 2022

Il monaco Serafino e Cristo crocifisso


Un monaco di nome Serafino chiedeva con insistenza al Signore di poter prendere il suo posto sulla croce, perché voleva condividere totalmente il ruolo di Cristo. 

Un giorno il Crocifisso accettò, ma a un patto
Il Signore Gesù gli disse: 
"Che tu stia zitto!". 
Serafino, essendo monaco, era abituato al rigore e all’osservanza del silenzio, quindi promise immediatamente. 
Il Cristo scese allora dalla croce, che era in chiesa, e vi salì invece il monaco Serafino.

Accadde che da lì a poco, entrò un uomo ricco a pregare e, mentre pregava, gli scivolò giù il sacchetto dei soldi. Si alzò per andarsene e Serafino, che aveva visto, avrebbe voluto dirgli che gli era caduto il sacchetto, però si era impegnato a tacere e quindi tacque.

Subito dopo entrò un uomo povero, cominciò a pregare, ma gli caddero subito gli occhi su quel sacchetto di soldi; si guardò intorno, non c’era nessuno che lo vedesse, prese il sacchetto, se lo mise in tasca e scappò. Serafino avrebbe voluto dirgli che non doveva prenderli, perché non erano suoi, ma si era impegnato a star zitto e dunque tacque.

Poi entrò un giovanotto che si mise devotamente in ginocchio ai piedi del crocifisso chiedendo aiuto e protezione perché stava per mettersi in viaggio per mare. In quel mentre entrò l’uomo ricco con i gendarmi dicendo che aveva lasciato in chiesa il sacchetto dei soldi. L’unica persona presente era quel giovanotto, i gendarmi lo presero e lo arrestarono. A quel punto Serafino non riuscì più a stare zitto e gridò: "È innocente".

Figuratevi! 
Il crocifisso parlante salvò quel giovane dalla galera, perché in forza di quella voce fecero meglio le indagini, lasciarono andare il giovanotto che si imbarcò, e arrestarono il povero che aveva preso i soldi, ed il sacchetto coi denari fu restituito al ricco.

Alla sera il Cristo tornò con la faccia scura e rimproverò severamente Serafino
"Così non va proprio bene!"
"Ma come, Signore?". 
"Ti avevo detto di stare zitto"
"Ma ho rimesso a posto le cose, ho fatto giustizia".

Disse allora il Signore: 
"No, Serafino, tu hai sbagliato tutto; il tuo impegno era quello di tacere; me lo avevi promesso. Invece, parlando, tu hai rovinato la mia azione
Quel ricco stava per fare un’opera cattiva con quei soldi e io glieli ho fatti perdere; 
quel povero ne aveva bisogno e io glieli ho fatti trovare; 
quel giovanotto ora sta naufragando in mare, e mi aveva chiesto aiuto: se fosse andato in prigione, almeno per un giorno, avrebbe perso la nave e non sarebbe morto.
Hai rovinato tutto, non sei in grado di metterti al mio posto, caro Serafino! Anche se sei un monaco, e ti consideri avanti nella vita spirituale, la Mia Provvidenza guida le cose meglio di voi, anche quando sembrano andare storto".

È un racconto dalla tradizione spirituale russa da cui attingere una preziosa morale:

Quando ci si rivolge al Signore per chiedere conforto e risposte, si è spesso impazienti e in atteggiamento di volere che le cose vadano secondo i nostri piani. Ma per il Signore non è così. Lui sa, dall'alto della sua onnipotenza e divinità, come e quando e perché le cose debbano andare in un certo modo.

Per il nostro bene, per gli altri... per un disegno divino di cui Lui sa la ragione.

Il tutto dettato dal suo infinito e vero amore. Anche quando le cose sembrano andare storte, anche quando sembra non accadere nulla bisogna avere fede.